10.08.2009

Planning the new Wolkswagen Website... experience

"Some of the most unusual things about a Volkswagen (website) are things you don't usually see"




Thanks to Vincent Thome for sharing
(and all my compliments for the excellent job)

10.07.2009

Knorr & the Social Meal Dramatisation

Knorr is positioning on the social experience of meals, with its campaign "Power of Mealtimes".
It's an ad, and it sound nostalgic to me... like that "old good tastes", but the bright colors of the commercial take me to the present... don't know.
There's something lacking...
I like the idea but if I think to the nostalgic atmosphere (that might work thinking about food - authenticity) I think that colors, ambients are not very consistent
If I think about the power of the message in the "social media society" I wonder why they didn't use different (or differently) the media...



Anyway... Knorr is trying to add value trough "socialness"

Damage Control: Social Media Reversals

Worth reading:

"Is Your Brand Under Attack From Blogs and Twitter? Three Examples of Damage Control: Social Media Reversals http://bit.ly/4uRuvx"

Kraft & Naming 2.0

Kraft Foods Inc. will allow consumers to choose the name of its new, milder version of Vegemite after a storm of complaints from Australian consumers led it to scrap plans to call the spread iSnack2.0.



After receiving 48,000 suggestions to its Web site, consumers can choose from Cheesybite, Creamymate, Smooth, Snackmate, Vegemate and Vegemild, Simon Talbot, Kraft’s corporate affairs head for Australia and New Zealand, said in an e-mailed statement today. The winner will be revealed Oct. 7.





Since Kraft announced the iSnack2.0 name on Sept. 26, thousands have expressed disapproval on blogs, social networking sites and videos uploaded to YouTube. The new spread combines cream cheese with the original salty, pungent Vegemite that has been an Australian staple since 1923.

Read more here
via JOwyang

10.05.2009

Le tre sfere della Web Strategy

This is the italian translation of the post "The three Sphere of the Web Strategy" by Jeremiah Owyang

(Thanks Jeremiah for the post)

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Spero che questa possa essere una risorsa utile, di quelle che vengono stampate, salvate e condivise. Si tratta del tema principale di questo blog, l’equilibrio di cui c’è bisogno affinché gli sforzi fatti su web dalle aziende abbiano successo.

Ho pubblicato per la prima volta questo diagramma sul blog nel 2006, aggiornandolo nel 2007, adesso è tempo di rividere la struttura centrale di obiettivi e sfide di un Web Strategist, soprattutto dato che riparto e cambio ruoli.

Chi è un web strategist? In azienda è spesso un soggetto responsabile della visione a lungo termine delle proprietà/caratteristiche web dell’azienda. In una web company, i cui prodotti vivono sul web, è spesso un product manager o CTO. Indifferentemente dal ruolo, le responsabilità sono le stesse: deve saper bilanciare le tre sfere, ed essere sicuro che i suoi sforzi si collochino al centro della loro intersezione.

1) Community Sphere

Per avere successo il Web Strategist deve capire (usando un inseme di tecniche e tattiche) ciò che i clienti e i prospect desiderano. A partire da ricerche di tipo etnografico, dallo studio degli analytics, attraverso un monitoraggio costante della marca e tramite ricerche di tipo primario e secondario, dovrebbe essere in grado di ricstruire il profilo della web experience della propria azienda ed il relativo modello mentale (ovvero: come la marca vive, è rappresentata e pensata attraverso il web n.d.t.)

Competenze specifiche richieste: capacità di capire ed implementare la ricerca, forte comprensione della user experience (che dovrebbe includere competenze sull’usabilità e sull’architettura delle informazioni). Capacità di sintetizzare contenuti da tutta una varietà di fonti in tempo reale: web analytics, feedback dei clienti, sondaggi, communities... Dovrebbe poi avere una spiccata capacità di empatizzare con gli utenti. Ma soprattutto Il Web Strategist dovrebbe essere capace di predire come e dove si sposteranno i consumatori nei prossimi anni – non limitarsi a comprendere la situazione attuale o quella passata.

Le principali raccomandazioni per il 2009-2010: concentrare l’attenzione sul monitoraggio della marca nel social space (i luoghi del web sociale n.d.t.). C’è stato un notevole incremento nell’adozione delle tecnologie sociali da parte degli utenti. Tale incremento ha portato ad uno spostamento dei luoghi in cui avvengono le decisioni d’acquisto (non più soltanto sul vostro sito coroporate). Si tratta di un’opportunità: identificare velocemente chi sono i conumatori, cosa vogliono (e non vogliono) e capire la lingua che usano e che dovremo utilizzare per raggiungerli.

2) Business Sphere

Tuttavia, capire i clienti non è sufficiente, il Web Strategist deve essere in grado di raggiungere obiettvi di business misurabili. Questo leader deve essere capace, ancor prima di identificare i principali stakeholders all’interno dell’organizzazione, di far propri i loro bisogni, stabilire le priorità, e farle quadrare in un piano che incontri i bisogni sia di questi stakeholders, sia della community. Per far funzionare questo delicato ballo, lo stratega deve poter rispondere ai bisogni di una varietà di team interni, effettuare le quotidiane esercitazioni anticendio, e riuscire a raggiungere gli obiettivi dell’azienda. Molti Web Strategist raggiungono gli obiettivi posti dagli stakeholder interni ma non riescono a soddisfare i bisogni della community. Il risultato finale? Un sito che gli utenti visitano raramente... a prendere le decisioni più importanti, poi, vanno altrove.
Competenze specifiche richieste: Capacità di comunicare con un’azienda, comprendere empaticamente i bisogni dei numerosi stakeholders del business e saper priorizzare. Questo leader dovrà inoltre essere un mediatore in grado di tenere a bada e gestire l’acume e la fredda logica degli uomini d’affari in modo da garantire che il team web possa operare in modo efficace. Per quest’ultimo aspetto le capacità manageriali sono decisive: project management, relazioni umane, comunicazione, abilità di definire obiettivi chiari basati su date esatte per i team tecnici e dei contenuti. Infine, il cuore del ruolo include capacità di marketing leadership. pubblicità, media, product management e marketing.
Le principali raccomandazioni per il 2009-2010: In molti casi la recessione ha raggruppato i budget con budget provenienti da campagne e business unit da rinnovare. Dove i budget sono limitati, è importante che il Web Strategist sappia come usare tecnologie poco costose o gratuite come i software per le community, per i blog o gli strumenti di status update interni – seppure sia necessario avere un piano di lungo periodo su come essi possano funzionare. Sul fronte esterno, deve fornire guidelines e risorse ai team interni spiegando come usare il social prima che esso si diffonda alle varie aree dell’azienda senza un framework comune – frammentando la customer experience e sprecando risorse

3) Technology Sphere

Infine un Web Strategist dovrebbe essere un esperto all’interno del suo regno di tecnologie internet. Dovrà essere in grado di conoscere difetti e virtù dell’arsenale di strumenti che ha a disposizione, così come dovrà essere in grado di adottare tutto ciò che di nuovo sta emergendo.
I leader in questi ambiti tendono a compiacersi dei sistemi adottati e configurati, dimenticando di fare dei piani per l’adozione di nuove tecnologie che potrebbero invece accrescere o approfondire le loro possibilità. Se il Web Strategist sta gestendo correttamente la Community Sphere ha già modo di vedere come sta cambiando l’uso della teconologia da parte dei clienti.

Competenze specifiche richieste: Capacità di capire come funziona l’architettura web nel settore internet. Seppure non debba essere un tecnico esperto, dovrebbe esser in grado di capire l’impatto delle tecnologie sul business e sulla community di riferimento. Dovrebbe inoltre tener costantemente d’occhio le tecnologie emergenti e dedicare un percentuale delle proprie risorse alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie – senza rimanere mai indietro. Lo stratega dovrebbe dimostrare capacità di innovazione, sperimentare e far pratica con le nuove tecnologie non appena esse emergono – ma senza mai dimenticare gli obiettivi di business di lungo termine

Le principali raccomandazioni per il 2009-2010: Gli strateghi del web devono prepararsi per un nuovo insieme di device connessi (e interconnessi n.d.t.) che stanno rapidamente emergendo. Il social ha colto molte aziende di sorpresa; le tecnologie mobile dentro e fuori dall’azienda impatteranno su quanto rapidamente l’informazione verrà condivisa. Iniziate analizzando le applicazioni a voi correlate e i social network mobile su device evoluti come Blackberry, IPhone e Palm Pre

Per avere successo il Web Strategist deve saper trovare l’equilibrio tra queste tre sfere. Diventare un esperto in ciascuna di esse richiede una forte dedizione, per questo il leader deve potersi affidare al proprio team per ricevere gli input, scovare attivamente informazioni, partecipare a workshop, e leggere libri sui vari argomenti.

Spero che quanto scritto possa aiutarvi per la vostra carriera, o, se state per assumere un manager per questo ruolo, spero che definire che cosa cercare vi sia stato d’aiuto.

Sorry Seth, I don't get you

Seth Godin on Networking



I really don't get the question or... I really don't get Seth.
Why does he speaks about relations? The man didn't ask him about relations.
mumble....

Is networking useful only for building relations? Or can it be used also for different goals? I'm not Seth and I think so, and I also think Seth agrees.

10.01.2009

Social Media Hype Cycle: an opportunity?

"Since 1995, Gartner has used hype cycles to characterize the over-enthusiasm or "hype" and subsequent disappointment that typically happens with the introduction of new technologies"



In 2009 is quite easy (not that much, ufortunately) to meet marketing and communication directors that definitely stand out from the rest for their excitement about social media (sometimes a little bit too much).
That made me think about the Gartner Graph and I started to wonder how to avoid them the "Trough of disillusionment phase".

Probably, soldiering on about the measuring and tracking necessity (that is too often considered a possible addon for campaigns), and keeping a clear view on what is to measure and its means (see Eyeblaster and their study about Dwell rate) will help reduce the hollow.

However, here a description of the 5 phases

  1. "Technology Trigger" — Product launch or other event that generates significant interest.
  2. "Peak of Inflated Expectations" — a frenzy of publicity typically generates over-enthusiasm and unrealistic expectations.
  3. "Trough of Disillusionment" — Technologies enter the "trough of disillusionment" because they fail to meet expectations and quickly become unfashionable.
  4. "Slope of Enlightenment" — Some businesses continue and experiment to understand the benefits and practical application of the technology.
  5. "Plateau of Productivity" — A technology reaches the "plateau of productivity" as the benefits of it become widely demonstrated and accepted. The technology becomes increasingly stable and evolves in second and third generations.
and here the Wikipedia page

The media is the message

Pasolini about the TV (1971),



- it doesn't matter who is speaking on the other part of the screen, when you have a microphone and a camera in front of you... you are perceived as more important and authoritative than all the others, and that is a great fraud that Mass Media in general permit: TV is the most anti-democratic of all media

Thanks to Alex of Ninjamarketing for signalling on FB